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Elettronica Digitale Pratica I - primi passi

Indice

Il perché ed il come

Le ragioni di questo articolo

Capita che il percorso scolastico, il lavoro e le faccende della vita tengano una persona distante dall'Elettronica anche se essa, vuoi per la sua natura pervasiva negli oggetti d'uso quotidiano oppure per il suo fascino intrinseco, un angolino nel cuore lo tiene occupato e negli anni scava e si espande finché non si riesce più ad ignorarla e si decide di darle spazio e tempo almeno come hobby. Si decide di darle spazio trovando un angolo di casa, un ripiano, un cassetto, una scatola dove riporre e custodire componenti e strumenti. Si decide di dedicarle tempo impiegando le ore libere della sera o del weekend perché avvertiamo che non sarà tempo perso ma ci ripagherà con soddisfazione, divertimento ed appagamento.

Oppure . . . . siamo semplicemente curiosi e desideriamo esplorare un nuovo mondo senza sapere il perché, ignorando il come e persino da dove iniziare.

Già, ecco il problema: da dove iniziare?

Un salto in edicola è già un primo passo e sfogliando 4 o 5 riviste è facile ricavare qualche spunto, un'idea, farsi attrarre da un progetto, da un kit di montaggio e ottenere qualche indicazione su negozi e fiere locali di elettronica.

Se si è a digiuno di teorie e concetti sarà bene procurarsi qualche testo visitando qualche libreria ma senza disdegnare la biblioteca sotto casa: è sorprendente la quantità di libri di elettronica che si trovano nelle biblioteche, sia a livello specialistico sia di natura divulgativa.
Un giro su Internet può fornire parecchi spunti, curiosando su siti e forum specialistici ed incontrando, visto che siete qui, siti come questo con articoli che cercano di raccogliere in un unico spazio, coerente e lineare, le informazioni di base e le indicazioni per muovere i primi passi.

A chi è rivolto

Questa lettura può tornare utile a chi non ha studiato elettronica alle superiori o comunque non ha mai messo piede in un laboratorio di elettronica. Possono trovare spunti pratici coloro che pur avendo nozioni di elettronica non hanno potuto fare esperimenti pratici come purtroppo succede a tanti studenti che raramente riescono ad entrare in un laboratorio.
Insomma, l'articolo è per tutti quelli che vogliono entrare in questo affascinante mondo ma non hanno le idee chiare su come iniziare.

Rimandi teorici

Come si evince dal titolo, qui si parla solo di pratica. Per le basi teoriche consiglio qualche libro o qualche articolo in questo stesso sito (vedasi bibliografia e sitografia).

Contenuto dell' articolo

Primi passi significa proprio partire da zero, quindi, verranno fornite indicazioni basilari su componenti e strumenti necessari, su cosa comprare, dove acquistare e quanto spenderemo. Eseguito l'acquisto passeremo a realizzare i primi semplicissimi esperimenti.

Quindi iniziamo col visualizzare ciò che ci serve.

Di cosa abbiamo bisogno?

Di seguito un elenco degli strumenti indispensabili, con breve descrizione e foto, ed una rassegna dei componenti necessari al primo esperimento:

BreadBoard
Sono delle basette di plastica traforate sulle quali inserire resistenze, condensatori, pulsanti, circuiti integrati ed altri componenti. Permettono di realizzare semplici circuiti senza la necessità di costruire un circuito stampato e senza dover saldarvi i componenti. Vedremo come usarle durante l'assemblaggio
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Filo rigido
Per collegare tra loro i componenti abbiamo bisogno del filo di rame di diametro adatto ai fori della breadboard. Possiamo usare il filo rigido che si trova nei cavetti telefonici essendo di facile reperibilità nei negozi di accessori elettrici o nei vari brico center
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Multimetro
Strumento di misurazione digitale o analogico in grado di misurare tensione, intensità di corrente e resistenza come minimo
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Alimentatore
Per i nostri primi esperimenti abbiamo bisogno di un generatore di tensione a 5 V in grado di erogare una corrente continua di almeno 100 mA. Per iniziare va benissimo il classico alimentatore PC. Vedasi, per buoni consigli, l'articolo citato in Sitografia.

In alternativa si può usare un qualsiasi trasformatore da Corrente Alternata (AC) 220 V a Corrente Continua (CC) 5 V sempre con almeno 100 mA.
Insomma, qualunque alimentatore si usi ed eventualmente anche delle pile, l'importante è che fornisca una tensione minima di 4,75 V e massima di 5,25 V perchè questa è la variazione di tensione accettabile per un corretto funzionamento dei circuiti integrati che useremo

Alimentatore.JPG

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Condensatori Elettrolitici
Nei nostri primi esperimenti li useremo solo come protezione da sbalzi di tensione in bassa frequenza
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Condensatori Poliestere
Qui li useremo solo come protezione da sbalzi di tensione in alta frequenza
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Resistenze
Per ora ci serviranno per limitare le correnti in uscita dai circuiti integrati
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LED
Usiamo i LED per visualizzare lo stato delle uscite dei circuiti integrati
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Circuiti Integrati (IC)
Useremo Circuiti Integrati TTL (Transistor Transistor Logic) della serie 74LSxx con package DIL o DIP (Dual In-line Package) o PDIP (Plastic Dual In-line Package) in quanto hanno un formato adatto all'inserimento nelle BreadBoard
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Visualizzati strumenti e componenti vediamo dove acquistarli e quanto ci costano.

Lista della spesa minima per i più cauti

Escludo dalla lista l'alimentatore perché spesso si ha in casa un vecchio PC oppure ci si avvale delle alternative viste sopra.
Per i primi pochi componenti indispensabili conviene acquistare presso il negozio locale di componenti elettronici oppure alla prima fiera di elettronica nei paraggi.

Quantità Articolo Costo approssimato in euro
1 Multimetro
20
1 BreadBoard
8
1 Doppino telefonico
3
5 LED 5 mm di diametro
2
5 Resistenze da 1 kOhm 0,25 W
1
5 Condensatori elettrolitici da 10 uF 16 V
1
5 Condensatori poliestere da 100 nF 16 V
1
1 Circuito Integrato 74LS08
1

Totale spesa: da 30 a 40 euro circa.

Lista della spesa euforica per i più entusiasti

Nel caso si sia già convinti di voler approfondire l'argomento e di voler fare più esperimenti, conviene pensare ad un acquisto comprendente un buon assortimento di componenti per essere in grado di compiere anche esperimenti più avanzati. In questo caso, per un acquisto in grande stile, conviene effettuare un ordine via Internet presso Farnell, RS-Component, Futurlec, Distrilec, Elettroweb etc.

Quantità Articolo
1 Multimetro
10 BreadBoard
1 Doppino telefonico
30 LED 5 mm di diametro (10 rossi, 10 verdi e 10 gialli)
100 Resistenze 0,25 W (valori misti da 100 a 100.000 Ohm)
30 Condensatori elettrolitici 16 V (valori misti da 1, 10, 100 uF)
30 Condensatori poliestere 16 V (valori misti da 2,2 a 470 nF)
5 74LS00 - Quad 2 input NAND Gate
5 74LS04 - Hex Inverter
5 74LS08 - Quad 2 input AND Gate
5 74LS32 - Quad 2 input OR Gate
5 74LS48 - BCD to 7 seg. Decoder/Driver
5 74LS85 - 4 bit Magnitude Comparator
5 74LS90 - Decade Counter
5 74LS132 - Quad 2 input NAND Schmitt Trigger
5 74LS138 - 3 to 8 Decoder/Demultiplexer
5 74LS139 - 2 to 4 Decoder/Demultiplexer
5 74LS151 - 8 input Multiplexer
5 74LS193 - Binary Up/Down Counter
5 74LS245 - Octal Bus Transc.Tri-State
5 74LS574 - Octal D-type F/F Edge-Trigg. Tri-State
5 74LS590 - 8 bit Binary Counter w/o Reg. Tri-State
1 74LS682 - 8 bit Magnitude Comparator
2 LM555CN - Timer
1 AD557 - Microprocessor Compatible 8-Bit DAC
1 ADC0804LCN - 8 bit A/D Converter
2 ULN2803A - Hi-Volt Hi-Current Darl. Array

Totale spesa: l'euforia non ha prezzo.

Anche se molti esercizi si possono fare utilizzando LED per il controllo visivo di ingressi e uscite prima o poi ci renderemo conto che un oscilloscopio è indispensabile e tanto vale acquistarlo subito. Con 150 euro si acquista il PoScope Basic più che sufficiente per iniziare.

PoScope.JPG

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Ora che abbiamo tutto il necesssario possiamo procedere col primo esperimento: test del circuito integrato 74LS08. Di cosa si tratta? A che serve questo integrato? Lo scopriremo andando a leggere il suo Data Sheet.

Il Data Sheet

Innanzi tutto è indispensabile munirsi del datasheet facilmente reperibile in rete.
A prima vista, la lettura di un datasheet può risultare ostica ma non deprimiamoci: con un po' di pazienza e procedendo per gradi cerchiamo di capire cosa ci dice.
Leggiamo le prime righe:

IC_1_descrizione.JPG

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Bene, si tratta di un circuito integrato con 4 porte AND, indipendenti una dall'altra, a 2 ingressi.
Focalizziamo ora l'attenzione sul Connection Diagram con lo scopo di identificare i piedini:

IC_2_ConnectioDiagram.JPG

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Per capire qual'è il piedino n. 1 esaminiamo la figura in Physical Dimension:

IC_3_PhysicalDimension.JPG

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dove notiamo la tacchetta semitonda ed il cerchietto vicino al pin n.1
Ora siamo in grado di associare ogni piedino alla sua funzione descritta nel diagramma di connessione:

  • Il piedino numero 7 (GND) andrà collegato a massa (0 V);
  • Il 14 (Vcc) all'alimentatore (+5 V);
  • I piedini A e B sono ingressi;
  • I piedini Y sono le uscite.

Passiamo alla Function Table o "tabella delle verità" che descrive il comportamento di ognuna delle 4 porte:

IC_4_FunctionTable.JPG

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La funzione specificata è Y = AB ovvero Y = A AND B.
A e B sono gli ingressi che in tutti i casi possibili possono assumere i 4 stati descritti:

  • entrambi a Low (0 V),
  • uno Low (0 V) e uno High (5 V),
  • uno High (5 V) e uno Low (0 V),
  • entrambi High (5 V).

Nei primi 3 casi l'uscita Y è Low (0 V) e solo nel quarto caso risulta High (5 V).

A titolo di esempio, vediamo lo schema elettrico del quarto caso:

Chiarite le funzioni dei pin del nostro Circuito Integrato non ci resta che procedere con l'esperimento per verificare dal vivo quanto affermato nella Function Table.

Assemblaggio e test

Prendiamo la BreadBoard e, per evitare confusioni, vi scriviamo sopra un bel "+" ed un "-" sulle 2 canaline laterali di alimentazione. Quindi incastriamo il circuito integrato a cavallo della linea centrale.
Posizioniamo il condensatore elettrolitico da 10 uF e quello in poliestere da 100 nF sul pin 14 (attenzione alla polarità del condensatore elettrolitico).
Scegliamo una delle 4 porte disponibili collegando il LED, la resistenza ed in fine i fili di collegamento alla massa (-) e quelli di alimentazione al (+). Il tutto come in figura seguente:

Esperimento.JPG

Esperimento.JPG

I due condensatori sul pin di alimentazione servono per attenuare sbalzi di tensione ed evitare che l'IC funzioni in modo irregolare.
Il LED serve per evidenziare visivamente se l'uscita della porta è High o Low.
La resistenza a valle del LED serve per limitare la corrente in uscita dalla porta.
Per la prima prova colleghiamo 2 fili volanti dal + agli ingressi A e B.
Bene, ora possiamo collegare l'alimentazione e verificare che il LED si accenda.
Poi proviamo le altre 3 configurazioni viste nella Function Table per verificare che il LED rimane spento.
Ottimo, funziona tutto proprio come previsto: congratulazioni!

Un'ultima prova: lasciando acceso il circuito, togliamo i due fili volanti sugli ingressi.
Che succede? Il LED rimane acceso o spento? Può darsi che resti spento ma anche acceso perché lasciando gli ingressi scollegati l'uscita sarà irregolare ed inaffidabile, quindi: mai lasciare scollegati gli ingressi delle porte in uso!

Per concludere verifichiamo, con l'aiuto del data sheet, di aver rispettato le condizioni operative consigliate dal costruttore.

Verifica condizioni operative

Andiamo a leggere le Recommended Operating Conditions sul data sheet:

IC_5_ROC.JPG

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Col multimetro verifichiamo che la tensione Vcc sia effettivamente compresa tra 4,75 e 5,25 V.
La VIH (V Input High: tensione High sugli ingressi) deve essere maggiore di 2 V: nel nostro caso lo è sicuramente dato che l'abbiamo collegata al + 5 V.
La VIL (V Input Low : tensione Low sugli ingressi) deve essere minore di 0,8 V: anche qui siamo in regola perché l'abbiamo collegata a massa.

Passiamo a leggere le Electrical Characteristics:

IC_6_EC.JPG

IC_6_EC.JPG

Misuriamo la tensione sull'uscita col LED acceso: VOH (V Output High) è maggiore di 2,7 V e tipicamente intorno a 3,4 V ?
Misuriamo la tensione sull'uscita col LED spento: VOL (V Output Low) è inferiore a 0,5 V ?

Bene, ora controlliamo le correnti.

Per verificare IIH e IIL togliamo uno dei fili volanti sugli ingressi sostituendolo direttamente col multimetro configurato sulla lettura delle correnti.
Misuriamo la corrente in ingresso col LED acceso: IIH (I Input High) è minore di 0,020 mA ? Si!
Misuriamo la corrente in ingresso col LED spento (multimetro tra massa e uno degli ingressi) : IIL (I Input Low) è inferiore a 0,36 mA ? Si!

Per verificare IOH e IOL scolleghiamo la resistenza dalla massa e vi interponiamo il multimetro.

Misuriamo la corrente in uscita col LED spento: IOL (I Output Low) è inferiore a 8 mA ? Si!
Misuriamo la corrente in uscita col LED acceso: IOH (I Output High) è minore di 0,4 mA ? No!

Poffarbacco: come NO! Ebbene abbiamo sbagliato qualcosa! Difatti la IOH rilevata è 1,4 mA ben al di sopra del consentito di 0,4 mA! Quindi?
Quindi non possiamo accendere un LED sul valore High di una uscita di un Circuito Integrato TTL: non è in grado di fornire sufficiente corrente.
Notiamo, invece, che la IOL è maggiore della IOH, ben 8 mA: sufficienti per accendere il LED.
Allora, per concludere positivamente il nostro esperimento non ci resta che far accendere il LED quando l'uscita è Low. La soluzione ci sembra contro intuitiva ma non abbiamo scelta: quando il LED è acceso significa che l'uscita è a zero. Rivediamo lo schema elettrico per correggere la disposizione della resistenza e del LED:

Quindi basta collegare la resistenza al + 5 V e girare il LED per assecondare la nuova polarità.
Ripetiamo la misura della IOH e della IOL: questa volta rientriamo nei valori raccomandati.

Tutto chiaro? Dubbi? Perplessità?

Una perplessità la anticipo io: perchè abbiamo usato una resistenza da 1 kOhm?
Perchè non 100 o 100.000 Ohm?
Perplessità più che legittima e la risposta è: provate per vedere che succede!
Provate con una R da 100 kOhm: che succede?
Provate con una R da 100 Ohm: che succede?
Ricordate che la corrente IOL non deve superare 8 mA affinchè l'integrato possa sopravvivere a lungo.
Provate, infine, con un potenziometro da 0 a 1 kOhm in serie al multimetro per controllare la corrente su tutta la scala di valori.

In genere, nota la caduta di tensione ai capi del LED (VLED), si dimensiona la R con la legge di Ohm in modo da non superare la IOL ammessa:

R = \frac{V_{CC} - V_{LED}}{I_{OL}}

Nel nostro caso, VLED = 1,9 V, quindi:

R = \frac{5 - 1,9}{0,008} = 388\,Ohm

ma, per non tirare il collo al povero integrato, conviene stare sui 1000 Ohm.


Bene, questo è tutto per ora, abbiamo verificato i parametri più rilevanti del nostro circuito integrato e concluso il nostro primo approccio con l'Elettronica Digitale.

Conclusioni

Con questi primi passi siamo entrati nel mondo dell'elettronica digitale. Ora sappiamo cosa e dove acquistare ciò che ci serve. Sappiamo leggere un datasheet e cercare di capire come funziona e come collegare un componente.
Se l'argomento ci affascina sarà necessario affrontare anche la teoria e sbizzarrirsi con gli esperimenti: il miglior modo per imparare rimane quello di provare e riprovare. Ad esempio possiamo applicare la medesima procedura sperimentale vista sopra anche alle altre porte logiche: OR (74LS32), NOR (74LS04), NAND (74LS00), etc.

Se l'articolo vi è piaciuto vi invito a scrivere un commento: dipenderà quindi da voi, se interessati, stabilire se è il caso o meno di proseguire con qualche altro esperimento un po' più complesso.

Per i più esperti: ogni osservazione è gradita ed auspicata.

Bibliografia

  • in libreria:
    • Elettronica digitale (sapere e saper fare) Gianpiero Filella Sandit 2005 148 p.
  • in Biblioteca:
    • Elettronica digitale Elisabetta Cuniberti, Luciano De Lucchi Editore Petrini, 2002 439 p.
    • Avventure con l'elettronica digitale Tom Duncan 58 p. (elementi base con 7 progetti completi)
    • Circuiti Integralti Digitali F. HURE Gruppo Editoriale Jackson 107 p. (elementi base con 20 esperimenti)
    • Progettazione digitale Franco Fummi, Maria Giovanna Sami, Cristina Silvano Editore McGraw-Hill, 2002 454 p.
    • Elettronica integrata digitale Erbert Taub, Donald Schilling Editore Jackson Libri, 1981 705 p. (scuole superiori)
    • Elettronica digitale e dispositivi logici di Ignazio Mendolia, Umberto Torelli
    • Circuiti Dell'elettronica Digitale
    • Elementi di elettronica digitale di Noel M. Morris Editore Milano : Hoepli, 1981 192 pag
    • Elettronica digitale di Thomas Floyd Editore Milano : Principato, 1983 736 p.
    • Progettare con l'elettronica digitale : dalla logica cablata al programmabile di Pierfranco Ravotto, Eugenio Piana Editore Jackson Libri, 1988 622 p.



Sitografia

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Commenti e note

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di ,

Evvai con le guide per iniziare! Bravo, bell' articolo!

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di ,

È la guida che avrei sempre voluto trovare, quando stavo iniziando con i primi esperimenti in elettronica!!! Spero che il seguito della guida mi sarà utile! Voto meritatissimo!

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di ,

Grazie daccio76: suggerimento accolto! In effetti la correzione del circuito a parole era troppo sbrigativa e poco chiara.

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di ,

Ottimo articolo per chi già incuriosito dalla teoria dell'elettronica digitale ha intenzione di "mettere le mani in pasta"...complimenti!!! PS: visto che l'articolo è indirizzato a chi inizia, avrei inserito anche uno schema elettrico in Fidocadj dell'esempio su breadboard.

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di ,

Grazie ! Mi sono appena iscritto, articolo utilissimo per chi è alle prime armi come me, spero di vederne altri :-)

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di ,

Per asdasd: E' un alimentatore ATX: va benissimo, è identico al mio. Per il generatore di impulsi immagino che ti riferisci al clock: sarà uno dei prossimi argomenti. E grazie per i suggerimenti. Grazie Attilio: hai colto nel segno, il problema è proprio il tempo ma non ci corre dietro nessuno e, soprattutto, siamo qui per divertirci (imparando e condividendo).

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di ,

Bravo, se riesci a continuare (tempo permettendo) con la chiarezza di questo primo articolo realizzerai un ottima guida per chi si avvicina a questo affascinante mondo! Complimenti!

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di ,

Il fatto che [almeno per me] vorrei appunto crearmi un 'kit' come lo hai descritto tu, ho la maggior parte delle cose che hai elecato, ma mi serve per fare tipo circuiti digitali un alimentatore di tensione e un generatore di impulsi che a quanto ho capito non sono la stessa cosa. il generatore di impulsi costa tantissimo, mentre l'alimentatore di tensione come mi hai consigliato tu arriva fino ai 50 euro, ne ho trovato uno a 10 su ebay e non so se ha quei famosi 'attacchi' rosso verde e nero che viene legato al circuito. http://www.ebay.it/itm/ALIMENTATORE-ATX-400-/290629446253?pt=Alimentatori_per_PC_e_Server&hash=item43aadd6a6d Tu cosa mi consigli? Altra cosa, se hai intenzione di scrivere altre lezioni, proporrei dei circuiti digitali come cronometro, sottrattore, e così via. Che ne pensi?

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di ,

Per asdasd: 1) In via provvisoria potresti, per pochi euro, prendere un alimentatore universale: bene o male 5 Volt dovrebbe averli. Però con 25 euro trovi su ebay un ATX nuovo e magari anche in qualche supermercato. Oppure è facile trovarne usato in qualche negozio di PC: chiedere non costa nulla. Il vantaggio dell'ATX è che ti fornisce la tensione stabilizzata e all'occorrenza potrai sfruttare le uscite +/- 3,3 ; +/- 5 e +/-12 V. Inoltre non è necessario aprirlo se ti accontenti di lasciare i fili svolazzanti come ho preferito fare io stesso. Anzi potresti anche non tagliare nessun filo: prendi uno dei connettori per alimentare l'Hard Disk e vi incastri i tuoi fili (nero = massa, rosso = 5V). Dovrai solo connettere tra di loro l'unico filo verde ed uno qualsiasi dei neri: altrimenti non si accende. 2) Per oscilloscopio, in breve si tratta di un apparecchio da collegare alla porta USB del PC. E' dotato di un suo software: quindi la visualizzazione è su PC. Per le misure analogiche è dotato di 2 sonde da collegare ai connettori coassiali visibili nella foto. Per le rilevazioni digitali ha, sul retro, un connettore tipo porta parallela a cui collegare l'accessorio visibile in foto. Con quello puoi analizzare fino a 16 pin di un circuito digitale. Comunque su www.poscope.com trovi tutto: anche i manuali (accidenti adesso costa 99 euro!). Grazie IsidoroKZ: buona idea.

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di ,

Complimenti! Potresti ampliare il campo aggiungendo le logiche della famiglia 4000, piu` facili da alimentare. E ovviamente aspettiamo le puntate successive.

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di ,

Io ho due punti che vorrei citare. 1) Quando parli dell'alimentatore, ho visto l'articolo dove si parla di fare un alimentatore fai-da-te con quello del pc, ma almeno per me è troppo difficile, se si sbaglia un filo si rompe tutto, quindi chiedo, quale sarebbe un buon generatore di tensione (5 V) e corrente che si possa trovare dal primo negozio di elettronica e che non si spenda piùdei 25 euro. [e se esiste ovviamente] 2) Oscilloscopio: come si usa quel modello che hai postato tu?

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di ,

Ringrazio per i commenti positivi e, da buon principiante, sollecito contributi per segnalare eventuali errori ed omissioni oppure note per migliorare l'articolo o espandere le sezioni biblio e sitografiche.

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di ,

Bello. Grazie all'autore. Sono questo genere di articoli che permettono di allargare il numero dei neofiti e avviarli ad una crescita dell'interesse. Molti di noi ricorderanno la deprimente frase che accompagnava le spiegazioni in testi e lezioni scolastici: "poi, con facili passaggi..." Erano sempre quei passaggi che non si ricordavano o che non erano affatto facili..! Fortunatamente ElectroYou è ricco di persone sensibili alla divulgazione chiara e questo è veramente una ricchezza per il sito.

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di ,

articolo semplice chiaro e piacevole nella lettura. voto meritato.

Rispondi

di ,

La lettura è gradevole, la documentazione fotografica efficace: l'articolo comunica la voglia di iniziare a sperimentare. Il consiglio che si può dare all'autore è di continuare ;-)

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di ,

Mi piace moltissimo questa guida iniziale per l'elettronica 'fai da te' e comunque per principianti - newbie. Spero che vi sia una seconda parte!

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