Finalmente c'è la conferma ufficiale : le liberalizzazioni del mercato energetico sono state un fiasco.
E' tutto scritto nella Delibera 366/2013/E/com dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il gas, nella quale un documento di 224 pagine riporta l'esito di una approfondita indagine tra le società che operano nel "Mercato Libero" di elettricità e gas verso i clienti di piccole dimensioni.
I risultati dell'indagine sono a dir poco deludenti : la liberalizzazione non ha comportato nessun vantaggio per le utenze domestiche, ma anzi ha comportato prezzi maggiori.
Ad esempio nel 2011 coloro che hanno scelto di passare al mercato libero hanno pagato mediamente prezzi maggiori di oltre il 12% per l'elettricità e di circa il 2% per il gas, rispetto alle tariffe di riferimento fissate dall'Autority .
E per le piccole imprese la situazione non è molto migliore.
In poche parole, restando con gli operatori monopolisti che praticano le tariffe del "servizio di tutela" stabilite dall'Autorità, si hanno i prezzi migliori sul mercato.
Un paradosso tutto italiano che fa strabuzzare gli occhi a tutti i sostenitori del liberismo economico e fa rivoltare nella tomba tutti i padri fondatori di questa teoria, da Adam Smith a Bruno Leoni.
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Cronaca di un disastro annunciato
L'esito dell'indagine dell'Autority, purtroppo, altro non è che una conferma di ciò che chi lavora nel settore sapeva piuttosto bene o comunque sospettava : la liberalizzazione dei sei settori elettricità e gas non ha portato nessun vero vantaggio per i piccoli utenti.
Nel gas tutto è rigidamente collegato alle attività dei ENI, quindi l'aumento di spesa medio del 2% nel mercato libero rispetto alla tariffa di tutela è anche poco.
Ben peggiore, come anticipato, la situazione nel mercato elettrico : qui il danno maggiore lo subiscono gli utenti domestici, cioè le famiglie, che si trovano quasi il 13% di maggior costo rispetto al servizio di tutela.
Un risultato dovuto soprattutto al caos delle tariffe elettriche, unico in Europa, con incomprensibili ed assurdi scaglioni tariffari che nulla hanno a che vedere con il libero mercato; scaglioni che causano inoltre un'enorme difficoltà per confrontare le tariffe, anche per gli operatori del settore.
Quali i rimedi ??
Certamente il lavoro da fare è ancora tanto.
Le ricette sono tante, ma alcune sono già in porto, come lo scorporo della rete gas da ENI.
Nel settore elettrico la produzione di energia è già molto variegata, e la trasmissione e distribuzione sono già separate da tempo. Altre proposte potrebbero essere legate all'efficenza energetica, e cioè di creare reti di distribuzione in mano a società locali, ma è un argomento molto complesso che lascio volentieri a chi è maggiormente a conoscenza di queste tematiche.
Resta quindi da fare principalmente un lavoro "amministrativo", tutto in mano all'Autority, ossia di varare nuove tariffe in linea con il libero mercato.
E nel frattempo ??
Chi non riesce a capire che se le bollette energetiche di casa siano o no in linea con i prezzi di mercato, o se non è convinto dell'offerta del proprio fornitore nel mercato libero, può in qualunque momento richiedere di tornare con il servizio di tutela, un diritto sacrosanto più che mai visti gli attuali esiti delle liberalizzazioni.
E come si fa per passare al servizio di tutela ?
Per l'Elettricità
Contattate il vostro fornitore di energia elettrica e chiedete di passare alla tariffa denominata "Servizo di maggior tutela".
Se il fornitore non ha questo servizio, dovrete passare ad "ENEL Servizio Elettrico" oppure ad un'altro dei venditori abilitati, che potete trovare selezionando "Ricerca Operatori" nel sito dell'Autorità per l'Energia e selezionare "Vendita a clienti tutelati" (LINK Ricerca Operatori AEEG).
Per il Gas
Per il gas, vale la stessa cosa : contattate il vostro fornitore di gas e chiedete di passare al "Servizio di Tutela".
Se il fornitore non ha questo servizio, dovrete passare ad "ENI" oppure ad un'altro dei venditori abilitati, che potete trovare selezionando "Ricerca Operatori" nel sito dell'Autorità per l'Energia e selezionare "Vendita a clienti finali".