Alla luce dell'imminente invasione di "Sistemi di Accumulo" dell'energia elettrica, in particolare quelli legati agli impianti fotovoltaici, vorrei fare qualche riflessione sulle "Batterie Ricaricabili" in generale, anche se si tratta di un settore molto specialistico, quasi esclusivamente riservato a soli addetti ai lavori.
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Breve storia di un Telefonino
Nei primi anni 2000 ho acquistato un cellulare per uso lavorativo, il Nokia 6310i, telefonino che a quel tempo era molto evoluto e dotato di svariate funzioni adatte proprio a chi doveva farne un uso professionale, quali ad esempio il Diario, i profili delle suonerie, l'interfaccia bluetooth, il software per la gestione del cellulare da PC, ecc.
Come tutti i telefonini, si trattava di un dispositivo dotato di batteria ricaricabile, e precisamente una batteria agli Ioni di Litio (la BPS-2) che garantiva oltre 15 giorni di Standby.
Naturalmente nella confezione era compreso il caricabatteria, di tipo switching (e quindi compatto e leggero) che provvedeva alla carica "rapida" e cioè in circa 2-3 ore.
Questo telefonino, a circa 10 anni di distanza, è ancora perfettamente funzionante, batteria compresa.
Certo, non è più il telefonino che uso per lavor ma lo utilizzo solo per le telefonate "domestiche", ma la batteria originale continua ad assicurare circa una settimana di Standby.
E' vero che da circa 5 anni questo è il mio telefono di "riserva" (non fa più 2 minuti di telefonate la settimana!), ma 7 giorni di standby mi sembrano in ogni caso una prestazione più che dignitosa per una batteria che ha 10 anni di vita.
Ma c'è il trucco
In tutta questa storia c'è comunque lo zampino di chi, come il sottoscritto, cerca di usare le cose con parsimonia.
Certo ho avuto anche un colpo di fortuna : un giorno, dopo che avevo il telefonino da qualche anno, mi è capitato tra le mani il caricabatteria di un vecchio telefonino della stessa marca ma di tipo economico (o entry-level, come si usa dire oggi).
Si trattava cioè di un caricabatteria di tipo tradizionale, a trasformatore e quindi pesante, ma che avendo una corrente in uscita molto bassa effettuava la carica del telefonino in modo molto lento, solitamente lasciando il cellulare "sotto carica" per tutta la notte.
Vedendo che il connettore era lo stesso, come anche la tensione in uscita, mi son chiesto :
"Ma perchè non caricare il mio cellulare con questo caricabatteria ? Non sarebbe un modo per trattare la batteria con più delicatezza e quindi allungarne la vita ? ".
Da quel giorno ho praticamente caricato sempre il cellulare utilizzando il caricabatteria "economico".
Inoltre, saltuariamente, scarico tutta la batteria lasciando che il telefonino arrivi a scaricarla fino a spegnersi.
Il risultato è stato sorprendente : la batteria dopo 10 anni non è ancora da buttare.
Gli anni di garanzia
Le batterie, come qualunque oggetto immesso sul mercato, godono di una Garanzia espressa in anni.
Purtroppo però questi "periodi di garanzia" sono riferiti a situazioni in cui la batteria praticamente non viene mai ustata, come avviene ad esempio all'interno dei Gruppi di Continuità (gli UPS).
Si tratta cioè di dispositivi nei quali la batteria viene mantenuta sempre carica al giusto livello e usata in modo estremamente sporarico, diciamo.... un paio di volte l'anno !
Per i Sistemi di accumulo che vengono proposti nel settore fotovoltaico il discorso invece è molto diverso, perchè si tratterebbe di batterie alle quali è richiesto quotidianamente di effettuare un ciclo di carica e scarica, con quantitativi di energia in gioco veramente "notevoli" (ad esempio 6 kWh).
Un grafico per chiarire
Le batterie stazionarie che attualmente vengono destinate ai sistemi di accumulo sono batterie che hanno un utilizzo molto "intensivo" tanto che bisogna utilizzare tutta la tecnologia disponibile per non accorciarne tropoo la vita.
Ma per determinare la vita di queste batterie non ci si deve riferire agli anni di Garanzia indicati dal costruttore, ma al numero di clicli di CARICA e SCARICA che la batteria può fare nella sua vita utile. Inoltre, il numero di cicli dipende da quanto "profonda" è ciascuna la scarica.
Il grafico qui sotto mostra appunto quanti cicli di carica-scarica può fare una batteria stazionaria di tipo ermetico a seconda di quanto la si scarica per ogni ciclo.
Come si può vedere, scaricando la batteria solo del 30%, la batteria "dura" 1500 cicli, numero che per un sistema di Accumulo significa circa 4 anni di vita.
Morale della favola
Come visto con la batteria al Litio del Callulare, effettuando lentamente sia le operazioni di scarica che quelle di carica si ottiene un allungamento della vita della batteria.
Inoltre, l'elemento fondamentalmente per questi dispositivi è che si devono evitare le scariche troppo "profonde"; si deve cioè evitare di estrarre dalla batteria troppa energia, ad esempio cercando di non oltrepassare mai il 50%.
Inogni caso, a prescindere dal tipo di tecnologia utilizzata, il miglior modo di allungare la vita di una batteria è quello di non "stressarla" troppo.
PS : il sottoscritto non è un esprto di batterie ; ho solo esposto alcuni dei concetti che ho recentemente appreso.