Si', e' solo il valore di 17,5A (che risulta in quelle ipotesi maggiore dei 16A della protezione "termica") che e' determinato anche dal tipo di posa.
E si', la protezione dal cortocircuito, franco, dovrebbe esserci comunque.
Luci derivate da presa 16A
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Ma in caso di cortocircuito, franco, a valle dei morsetti di uno dei neon, la corrente di cortocircuito che si instaura (tra le resistenze di conduttori, morsetti e interruttore, più' tutto ciò' che c'e' a monte della linea da 16A) supera con certezza i 16Ax10=160A ?
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Goofy ha scritto:Inoltre i circuiti luce non sono soggetti a sovraccarico ma solo a cortocircuito, quindi per l'impianto può essere idonea la protezione da 16 A.
Questo credo sia il motivo principale. aggiungo anche che l'assorbimento di un "punto luce" è veramente minimo.
Qualcuno potrebbe dire: sì, però va protetta la conduttura, non so a priori il carico che verrà collegato...
Per lo stesso motivo allora come la mettiamo con gli interruttori che comandano il punto luce, dichiarati idonei fino a 10A?
E ancora, come si potrebbe fare una divisione dei circuiti "a zona"?
in /dev/null no one can hear you scream
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sisu70 ha scritto:Ma in caso di cortocircuito, franco, a valle dei morsetti di uno dei neon, la corrente di cortocircuito che si instaura (tra le resistenze di conduttori, morsetti e interruttore, più' tutto ciò' che c'e' a monte della linea da 16A) supera con certezza i 16Ax10=160A ?
Intanto, a titolo di esperimento personale, ho realizzato un entra-esci su una presa (magic) e poi il giro (cortocircuito) attraverso un interruttore (un invertitore in realtà, magic-compatibile), utilizzando in totale non più di 80 cm di cavo unipolare (20+20 cm da 2,5mm2 fino alla presa + 20+20cm da 1,5mm2 dalla presa all'interruttore) misurando una resistenza complessiva di
- 1,9 Ohm una prima volta dopo aver serrato i 4 morsetti in maniera "ragionevole"
- 2,5 Ohm una seconda volta dopo aver serrato i 4 morsetti ancora di più (uscendo dalla mia ragionevolezza), ma anche dopo aver azionato due volte (apertura/chiusura) l'interruttore
- 1,0 Ohm una terza volta dopo qualche minuto e una ulteriore coppia di azionamenti
- valori di poco inferiori a 1 Ohm in varie iterazioni successive (ogni volta dopo una ulteriore apertura/chiusura)
L'invertitore in questione è nuovo (mai inserito in un impianto), ma prima di oggi è stato fermo (non azionato) in un ambiente "pulito" per qualche mese.
Tutto sommato, tenendo conto (come invece non fatto sopra) anche di una lunghezza non trascurabile dei cavi, io non saprei dire quanto tempo ci impiegherebbe un C16 a scattare.
Estendendo il ragionamento ad una linea deviata, mi guarderei bene dal dire che in generale le linee luci possono essere protette anche solo contro "il cortocircuito" (senza aver calcolato o stimato la corrente di cortocircuito), solo perché "il sovraccarico" (funzionale) è escluso.
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sisu70 ha scritto:Tutto sommato, tenendo conto (come invece non fatto sopra) anche di una lunghezza non trascurabile dei cavi, io non saprei dire quanto tempo ci impiegherebbe un C16 a scattare.
Estendendo il ragionamento ad una linea deviata, mi guarderei bene dal dire che in generale le linee luci possono essere protette anche solo contro "il cortocircuito" (senza aver calcolato o stimato la corrente di cortocircuito), solo perché "il sovraccarico" (funzionale) è escluso.
Prendi un filo di ferro da tenere in una mano, una estremità la inserisci nella fase e l'altra nel neutro, con l'altra mano tieni in mano il cronometro e misuri il tempo d'intervento.
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Ho valutato che non c'è nessun rischio (mio) nel misurare con un multimetro un circuito alimentato solo dallo stesso multimetro a sua volta alimentato da due pile AA. Della legge di Ohm mi fido abbastanza, così come della definizione della curva C generica.
Ho valutato anche che ci sono dei rischi (in generale) nel trascurare la verifica della corrente di cortocircuito a fine linea (quando già si è rinunciato alla corretta protezione termica).
Ho valutato anche che ci sono dei rischi (in generale) nel trascurare la verifica della corrente di cortocircuito a fine linea (quando già si è rinunciato alla corretta protezione termica).
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sisu70 ha scritto:Ho valutato anche che ci sono dei rischi (in generale) nel trascurare la verifica della corrente di cortocircuito a fine linea (quando già si è rinunciato alla corretta protezione termica).
Contatta il Comitato CEI 64 ed esponi la tua innovativa e sorprendente teoria, il gruppo di lavoro sarà meravigliato del tuo irrinunciabile contributo alla sicurezza elettrica.
https://mycomitato.ceinorme.it/ricerca/ ... io/4_CT_64
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