The top ten hits of all time: the ranked fourth "art attack"
Dedica speciale allo caro amico Mariano perché non abbia mai a dimenticare che li Carbonai tutti hanno sempre lo telefono acceso. "L’importante è non cagarsi addosso". Massimo Scotti detto "Il Max, il papà del Chicco".
Questo breve racconto narra di una storia realmente accaduta, luoghi, personaggi e nomi, (a volte) sono puramente inventati, ma la storia purtroppo no.
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Il Luogo
La 74 Boulevard è deserta a quest’ora del mattino, l’Indian Trail è coperto da una leggera foschia illuminata a tratti dalle luci delle automobili.
Nel cielo la luna sembra finta appoggiata poco sopra l’orizzonte dietro i fitti boschi di acero rosso che circondano i campi da golf, l’auto scivola veloce in direzione di Charlotte. A Matthews svolterò verso sud sulla 85 Interstate, direzione Jackson Alabama.
Ho lasciato il mio appartamento molto presto questa mattina, una capatina in ufficio per raccogliere della documentazione e poi in marcia; il Cliente ha installato un sistema di controllo remoto ma purtroppo accedere all'impianto sembra essere impossibile e quindi qualcuno molto ma molto fortunato deve andare a vedere cosa succede.
Il Tempo
E’ oramai autunno inoltrato, ma questo Ottobre continua a regalarci delle splendide e calde giornate di sole anche se a quest’ora del mattino l’aria è frizzantina e si incomincia a sentire il bisogno di accendere il riscaldamento dell’auto.
La colazione da Waffle House mi ha letteralmente rovinato, temo che se sarò fortunato riuscirò a digerire il mio piatto di Cheese ‘N Eggs nel pomeriggio; mi sono fatto ingolosire dal profumo del bacon appena rosolato ma temo che il cuoco abbia saltato qualche tagliando alla friggitrice: sono abbastanza certo che quell'olio di frittura possa tranquillamente essere utilizzato per asfaltare un parcheggio.
Eccomi qui, goloso e ingolfato seduto nell'auto ad osservare la luna seduto nella mia auto in un parcheggio semi deserto, sorseggio un poco di caffè nero dalla tazza di polistirolo nella speranza che qualcosa di caldo possa aiutarmi a digerire ma il mio stomaco risponde con dei ruggiti poco rassicuranti.
Lo so, lo so, avrei potuto comodamente volare da Charlotte ad Atlanta e lì poi noleggiare un'auto, ma l'idea di dover andare in aeroporto con tutto quello che ne comporta mi ha fatto desistere; sono un poco allergico agli aeroporti ultimamente.
Non importa, oramai la decisione è presa: eccomi qua alle 6 del mattino a guidare alla luce delle stelle con la colazione che galleggia nel mio stomaco e una giornata di automobile davanti a me.
Non so perché ma ho come l’impressione che mi pentirò di questa scelta.
I Protagonisti
RockyI detto anche "TiSpiezzoInDue", sulla cinquantina e dal fisico tonico e asciutto sembrerebbe essere il più giovane dei due fratelli proprietari della Compagnia.
RockyI è sempre vestito in modo impeccabile anche se il doppio petto un poco stona con un grosso tatuaggio di cui lui va molto fiero: un grosso coccodrillo che ricopre tutto l'avambraccio destro con la bocca disegnata sul pollice e l’indice della mano che si apre e si chiude seguendo il movimento delle dita.
Elegante e di poche parole RockyI non è molto loquace, e quelle poche volte che si esprime è estremamente difficile capire ciò che dice, vuoi per il suo marcato accento del sud, vuoi perché masticando tabacco in continuazione sbiascica le parole mischiando così vocali e consonanti.
Il suo motto è: "Il Cocco ti saluta".
RockyII detto anche "TiSpiezzoInTre", è il fratello maggiore di RockyI.
A differenza di suo fratello che risulta essere iscritto all’albo dei pugili nella categoria Peso Mosca RockyII potrebbe essere iscritto come peso supermassimo: un gigante di forse due metri di statura con una foltissima chioma di capelli bianchi raccolti in una lunga coda che, quando la scioglie, fa impallidire Saruman appena uscito dall’estetista.
Mentre nella Compagnia il fratello più giovane si occupa degli aspetti tecnici RockyII si occupa invece di quelli burocratici, laureato in lingue all’Università di Huntsville è dei due quello che riesce più spesso ad esprimersi in modo compiuto; la leggenda vuole che in occasione di una festa campestre, invitato sul palco come vincitore di una gara di sputi, fu in grado di esprimere una frase compiuta di ben dieci parole. Molti i testimoni che giurano di averlo sentito di persona.
Il suo motto è: "Avrei un po’ di appetito!"
JohnnyLie detto anche "Johnny Menzogna", di professione Responsabile della manutenzione è un grande esperto di arti magiche più o meno oscure.
Il suo ufficio è una gabbia di metallo modello pollaio adiacente al magazzino delle parti di ricambio, al centro del pollaio si trova la sua scrivania.
Il pollaio è il suo regno e la scrivania il suo altare: circondata sui tre lati da altissime pigne di scatole e manuali impedisce a chiunque di sapere se vi sia o meno seduto qualcuno, chi sia e che cosa stia facendo; praticamente un bunker di scatole.
Il suo motto è: "Si si, contaci."
TeraByte detto anche "Unplugged", di professione responsabile IT della compagnia è un grande esperto di reti ami e galleggianti da pesca.
TeraByte lo riconosci perché alla cintura dei pantaloni ha una fondina per il suo pad, il tablet meno utilizzato della galassia con il quale si narra lui governi tutte le informazioni dell'azienda per cui lavora; ma qui le informazioni in merito sono molto sfumate perché diamo al confine tra la realtà e la leggenda.
Il suo hobby è pescare enormi pesci gatto nella palude alle spalle dell'azienda e per questo ha un acerrimo nemico: Crocco.
Il suo motto è "'spe che mi collego".
MagicGlue detto anche "Ueh, datti una mossa!", di professione fa il Manutentore, lui non è un manutentore, lui è "il Manutentore"; infatti è l’unico tecnico operativo di tutto il reparto produttivo che operando su tre turni lo costringe ad essere disponibile h24 e per questo vive in una mobil-home nel prato che separa l’azienda dalla palude.
MagicGlue a differenza di quanto si possa pensare non è il classico manutentore con gli attrezzi appesi alla cintura e una borsa di strumenti all’occorrenza, lui si differenzia perché porta sempre tutto con se in un enorme zaino che non toglie mai dalle spalle.
Con incredibili e snodati movimenti all'occorrenza estrae dal suo enorme zaino qualunque attrezzo o strumento e così come Doctor Octopus vive in simbiosi con questa sua appendice.
La leggenda narra che MagicGlue non si tolga lo zaino neppure quando riposa o si fa la doccia perché questo in realtà gli sia stato cucito sulla pelle da un oscuro incantesimo voodoo ad opera del suo capo.
Il suo motto è Napoletano: "CTS CTF". (Chè Té Serve, Chè 'Tto Facc).
Crocco detto anche "Alligator Mississippiensis" è un esemplare maschio di circa una quindicina di piedi di lunghezza della famiglia degli Alligatoridi.
Crocco non è un animale mansueto: terribile e cattivissimo vive nella palude dietro la Compagnia semi sommerso nell’acqua putrida ma a volte non disdegna qualche breve passeggiata sulla terra ferma e come passatempo preferito ama azzannare oggetti o parti della mobil-home di MagicGlue.
Il suo motto è: "Rooooohr".
Rambo detto anche "Rambo", di professione sceriffo della contea e cinefilo appassionato specializzando in film di guerra ad un corso di cinema per corrispondenza sponsorizzato dal Reader’s Digest.
Rambo è un omone grande e grosso con una splendente stella dorata sul petto; alla cintura porta in bella vista due fondine con due enormi rivoltelle a tamburo con impugnatura in madreperla e un enorme cappello da cowboy in testa proprio come nei migliori film western.
Le rivoltelle fi Rambo sono così grandi ma così grandi che si racconta facciano provincia a sé: RL, provincia di rivoltella appunto.
Se non fosse per la mancanza degli speroni che evidentemente non porta perché scomodi per la guida dell’automobile, parrebbe appena uscito da una pellicola di Hollywood, quando lo osservi ti aspetti che da un momento all’altro allarghi le braccia alla John Wayne e ti dica con voce roca: "Mai fidarsi di un astemio."
Il suo motto è: "Nel dubbio spara".
Il Prologo
L’impianto è molto recente e il Cliente ha richiesto un servizio in tele assistenza per poter aggiungere al controllore alcune funzionalità di reporting.
Ha quindi acquistato un sistema di controllo remoto che gli è stato puntualmente configurato e spedito e che lui con puntuale precisione ha correttamente installato.
Purtroppo il giorno che ho cercato di collegarmi per aggiornare il software della linea ho però incontrato qualche problema: aperta la connessione VPN si accede al sistema di controllo e fino a qui tutto sembrerebbe funzionare perfettamente; in realtà, l'accesso al PLC di supervisione dell'impianto sembra funzionare un po’ meno: la connessione sembra funzionare ad intermittenza, in alcuni momenti ci si collega e in altri momenti invece tutto tace.
Il tecnico del Cliente giura e spergiura su tutti i suoi averi spirituali e terreni che è tutto a posto, dice di aver interpellato il loro EDP Manager che li ha assistiti nell'installazione del sistema di controllo e anche lui non si capacita del perché di questo strano malfunzionamento.
Ed è così che mi ritrovo in viaggio verso il profondo South per questa nuova avventura, vorrà dire che passerò qualche giorno in Alabama e ne approfitterò per cercare unlocalino dove suonano del buon jazz e se sono fortunato, visto che purtroppo siamo fuori stagione, proverò a cercare qualche ristorante per gustare i favolosi Fried Green Tomatoes dell’Alabama.
La Storia
Day 1st, morning: "sta atent de minga partì in una bòt e dé turnà a cà denter ùn sacc"
Primo giorno, mattino: "stai attento di non partire in una botte e poi ritornare dentro un sacco"
Se il buongiorno si vede dal mattino abbiamo incominciato veramente male, è oramai quasi mezzogiorno e il Cheese ‘N Eggs continua a galleggiare nel mio stomaco dove i succhi gastrici sembrano oramai essersi rassegnati rifiutandosi di digerire la colazione, "qui serve qualcosa di tosto" penso mentre imbocco un’uscita seguendo le indicazioni di una gas station; "credo oramai di trovarmi all’altezza di Montgomery, almeno lo spero considerato l’orario; ho passato Atlanta da un paio d’ore e dovrei oramai essere già a buon punto".
Fermata tattica al drugstore, il pieno di carburante per l’auto e una enorme bottiglia di soda per me: l’idea è di cercare di aiutare i miei poveri succhi gastrici a compiere il loro lavoro, ma temo che non sarà cosa facile.
Mi rimetto in auto e rientro sulla Interstate 85 South ed ecco poco dopo comparire i primi cartelli che indicano Montgomery, "non mi ero sbagliato; ora dovrò imboccare l’Interstate 65 South fino a Grove Hill è poi sarò quasi arrivato alla meta".
Sto ingurgitando soda in fogna quando il telefono squilla:
"yHallo"
"Hi, it’s MagigGlue, is Carlo there?"
"Yeap, it’s me!, how ‘r U doing today MaigicGlue?"
"’r U doing! I gonna go to ask to U a question my friend"
"ok … va bene MagicGlue, dimmi pure"
"si insomma, posso chiederti una cosa?"
"certo figurati, dimmi, di che cosa si tratta"
"si ecco avrei una domanda da farti"
"si si ho capito dimmi"
"no perché se posso avrei una cosa da chiederti"
"ok MagicGlue, ho capito, dimmi tutto"
"ok allora posso farti la domanda?"
Incomincio a spazientirmi.
"si si, certamente"
"ok Carlo, mi ha detto il mio capo che oggi saresti dovuto venire da noi"
"si te lo confermo, ora sono in auto all'altezza di Montgomery, sarò da voi credo a metà del pomeriggio"
"ah bene, ok, allora è vero"
"come è vero, non sei convinto di quello che ti ha detto il tuo capo?"
"si si, io mi fido di JohnnyLie, era solo per conferma"
"ok allora a dopo"
"ok, see U later"
Eccola Montgomery in tutta la sua bellezza, il traffico è scorrevole nonostante l'Interstate attraversi di netto la città, uscita 172, non devo sbagliare, uscita 172, eccola.
Interstate 65 South, perfetto, ora me ne starò comodo comodo fino all'uscita 93 per raggiungere Grow Hill; se tutto andrà per il verso giusto in un paio d'ore potrei arrivare a destinazione.
Il telefono squilla nuovamente.
"yHallo"
"hi my friend, it's me, it's JohnnyLie"
"hi, ’r U doing!"
"’r U doing!"
"Carlo, I suppose to meet you here today, is it?"
"yes sir, it is. I still driving down there to you right now"
"ok, ok"
"Hey, JohnnyLie, let me ask you a question: ... mi ha appena chiamato MagicGlue per sapere se sarei venuto da voi oggi, ma non hai ricevuto la mia mail?"
"si si, certo che l'ho ricevuta, volevo solo essere sicuro"
"che strano, anche MagiGlue mi ha appena chiamato, ma è successo dell'altro?"
"no no, l'unico problema è quello della comunicazione, come sai lo stesso canale è utilizzato per la connessione con il sistema ERP, e qui dai piani alti incominciano ad essere agitati; si insomma, oggi vorrebbero testare il tutto"
"ok, non ti preoccupare, fra un paio d'ore dovrei essere da voi così cercheremo di sistemare la cosa e potrò direttamente apportare le modifiche al software per le funzioni di reporting che avete chiesto"
"ok Carlo, allora ci vediamo dopo"
"ok, a dopo, ciao"
Questa non ci voleva, non immaginavo che avessero tutta questa fretta.
Questo viaggio è interminabile, l'interstate ora è diventata una striscia di asfalto che scompare all'orizzonte e sembra essere stata appoggiata sul bosco per dividerlo a metà.
L'automobile scivola silenziosa sull'asfalto e mentre guido con fatica cercando di non assopirmi per la monotonia del viaggio non riesco a smettere di pensare a quale possa essere la causa di queste continue disconnessioni del sistema del controllo remoto.
Sorseggio l'ultima goccia di soda rimasta nella bottiglia e nuovamente il telefono squilla.
"yHallo"
"hi Carlo, it's RockyII"
" hi, ’r U doing!"
"’r U doing!"
"I just talk with JohnnyLie right now and he told me that you are coming here"
"yes sir, it is"
"yeah ok ok ... you know him, I just call you to be sure"
"ok no problem"
"ok, see U later"
"bye"
JohnnyLie, un nome, una garanzia.
Eccola: uscita 93 ora dovrei prendere un tratto di 84 West fino a Growe Hill per poi immettermi finalmente la 43 South fino a Jackson.
Lo stomaco incomincia ad andare meglio, i tumulti gastrici causati dalla deliziosa colazione di stamane si sono finalmente placati, e visto l'orario incomincio ad avere un poco di appetito.
Jackson finalmente, era ora! Sono oramai le tre del pomeriggio e sto guidando dall'alba.
Abbandono l'highway ma prima di andare dal Cliente vorrei approfittarne per fare una capatina in una gas station, benzina, gabinetto e magari con un poco di fortuna potrei trovare persino qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti.
Come non detto, il drugstore proponeva solamente cibi in scatola, dolci confezionati, carne secca e delle mele; ho optato per l'ultima scelta: dopo l'esperienza di stamattina non vorrei mangiare altre schifezze, almeno non oggi.
Sono fermo al semaforo rosso mentre morsico una grossa mela, scatta il verde e non faccio quasi in tempo ad accelerare che dietro di me un'auto della polizia locale si avvicina a sirene spiegate come un UFO lampeggiando mi indica di accostare.
Che giornata fantastica!
Sono fermo in auto sul ciglio della strada con una mela morsicata in mano manco fossi in uno sponsor delle società di Cupertino.
Una delle prime regole che ti insegnano quando prendi la patente in USA è quella non fare gesti inconsulti quando si è fermati dalle forze dell'ordine: "tenere le mani bene in vista sul volante e chiedere il permesso prima di muoversi.
Ora sono qui come un ebete con la mia mela morsicata mentre dallo specchietto retrovisore vedo che uno dei due poliziotti scesi dall'auto si avvicina lentamente, abbasso il vetro.
Raggiunta la mia auto questi con uno scatto felino si volta verso di me, mi punta un'arma e abbaia ordinandomi di dargli i miei documenti, gli faccio notare che i miei documenti sono nello zainetto sul sedile posteriore dell'auto e che avrei dovuto girarmi per prenderli.
"no!" mi intima l'agente alzando il tono di della voce, "dammi i tuoi documenti ma non togliere le mani dal volante!"
"ok, va bene, tengo le mani sul volante ma così non posso però prendere i documenti dallo zainetto sul sedile posteriore"
"non scherzi con me, gli ho chiesto di darmi i documenti e non faccia storie"
"senta agente, io non vorrei scherzare, ma se devo tenere le mani sul volante non posso girarmi e prendere i documenti dallo zainetto"
In quel momento il secondo agente evidentemente mandato da Dio si avvicina, apre la portiera posteriore dell'auto, prende i documenti dalla tasca dello zainetto e li porge al collega con aria compiaciuta.
"ah, lei non è di qui" grida il primo agente.
"no, non sono di qui, sono Italiano e sono nel vostro paese per lavoro"
"bel lavoro!" ribadisce con aria sarcastica, apre quindi la mia portiera e mi invita ad appoggiare le mani sul cofano dell'auto, mi allarga le gambe con i piedi e incomincia a perquisirmi.
“come sarebbe a dire bel lavoro, non sa nemmeno che lavoro faccio”
Il secondo agente lo interrompe: "fermo, non è lui, lo hanno preso"
"come lo hanno preso"
"si, senti la radio, lo hanno preso due blocchi più avanti, lui non c'entra nulla"
"ok, lei può andare" mi dice Rambo con tono più pacato restituendomi i documenti.
"come posso andare? prima mi fermate come se avessi compiuto un omicidio e ora come nulla fosse successo mi congedate così? Vorrei almeno sapere che cosa è successo"
"si", mi risponde Rambo un poco seccato,"cercavamo un rapinatore con una BMW bianca e pensavamo fosse lei"
"apperò! quando mi sono visto puntare un'arma confesso di aver avuto non poca paura"
"mi dica" mi risponde Rambo oramai tranquillizzato, lei è di passaggio? possiamo aiutarla?"
"si, sono qui per lavoro e devo recarmi da un mio Cliente che ha una azienda tessile"
"ah si", mi risponde eccitato", "lei è il tecnico italiano che sta aspettando RockyI?"
"si", ripondo un poco titubante, "ma lei come fa a saperlo?"
"semplice: RockyI è un caro amico ed ero da loro stamattina quando mi raccontava del suo arrivo, se permette la scorto fino in fabbrica così arriva prima"
Mi scortano così arrivo prima? Avevo intuito che la cosa era importante, ma non pensavo che fosse un affare di stato.
Risalgo in auto e Rambo che mi ha sorpassato con i lampeggianti accesi mi fa cenno di seguirlo, questa faccenda sta assumendo dei contorni inaspettati.
Arriviamo davanti alla sede del Cliente in parata: un'auto con lo sceriffo Rambo davanti alla mia e un'altra auto con due agenti dietro a chiudere il corteo.
Al nostro arrivo la guardia all'ingresso ha alzato la sbarra per permetterci di avvicinarci alla sua guardiola per la registrazione ma Rambo non se ne cura e il corteo procede per il parcheggio senza curarsi di nulla, arrivati nel parcheggio Rambo scende dall'auto, mi apre la portiera e invita la seconda auto con i due agenti ad andarsene e questi obbedienti lasciano il parcheggio.
Devo confessare che mi sento un poco imbarazzato, Rambo senza nulla dire mi raccoglie lo zainetto dal sedile posteriore e mi invita a precederlo all'ingresso dove RockyI e RockyII sono ad attendermi.
"Eccolo, ve lo ho portato sano e salvo" grida Rambo ai due fratelli con aria soddisfatta.
Portato sano e salvo?
Prima questo imbecille mi scambia per il fratello povero di Al Capone e quasi mi spara e poi se la ride raccontando di avermi salvato?
Se non fosse armato avrei voglia di dargli un pugno.
Sono oramai le quattro del pomeriggio e il mio stomaco stanco di produrre inefficaci succhi gastrici per digerire la stupenda colazione del mattino ora incomincia a lamentare la fame.
Day 1st, afternoon: "ta na ciapet pù di ratt, gnanca mòrt "
Primo giorno, pomeriggio: "non ne prendi più di topi, neanche morti”
Le poltrone della sala riunioni sono molto comode, sorseggio una tazza di pessimo caffè nero mentre aspetto che gli attori di questa avventura si presentino all'appello: JohnnyLiee MagicGlue con il suo enorme zaino al seguito sono già arrivati e discutono animatamente di qualche strana fornitura con i fratelli RockyI e RockyII in un angolo della stanza, Rambo, che si è aggiunto alla compagnia se ne sta sdraiato su una sedia con i piedi appoggiati al tavolo; quasi soffoca per il fumo dell'enorme e puzzolente sigaro che tiene tra le labbra mentre con le mani è impegnato in una rumorosa partita di qualche gioco con il suo cellulare.
All'appello manca solo TeraByte che sembra essere scomparso.
"OK Carlo, how was your trip?" mi chiede RockyII che nel frattempo ha terminato di discutere e si è seduto al mio fianco.
"Bene, se non fosse per la pessima colazione di stamane che mi ha costretto a saltare il pranzo e per una piccola disavventura con lo sceriffo della contea"
Rambo alza la testa da sotto il cappello, mi guarda e sorride con un ghigno e continua a giocare con il suo cellulare.
"Allora sei a digiuno? JohnnyLie, porta qualcosa qualcosa da mangiare al nostro amico!"
"No grazie" gli rispondo "Non è il caso, dopo la pessima colazione di oggi preferirei rimanere leggero"
Troppo tardi, JohnnyLie lascia la stanza così come gli ha ordinato il suo capo.
"Ma dov'è TeraByte?" chiede MagicGlue, "lo avete chiamato?
"Si gli risponde RockyII, "ma non vorrei che stia ancora litigando con Crocco, forse è il caso di andare a dare un'occhiata"
MagicGlue lancia uno sguardo complice a Rambo che si alza subito in piedi, infila il telefono nel taschino della camicia di ordinanza, estrae una pistola dal cinturone e afferrandola con due mani con la canna rivolta verso l'altro, solleva il cane con il pollice della mano destra e grida "ok, andiamo", e i due scompaiono dietro la porta.
Mi volto verso RockyII e gli lancio uno sguardo misto tra stupore e incredulità, questi mi sorride e mi dice: "non preoccuparti Carlo, è solo Crocco".
JonnyLie rientra nella sala riunioni con in mano una confezione famiglia di Slim Jim, (stick di carne affumicata), e una lattina di soda ghiacciata, appoggia il tutto sul tavolo e mi dice: "ecco fatto Carlo, ora potrai mettere qualcosa di genuino nello stomaco"
... qualcosa di genuino nello stomaco? ah bé! ... "ma c'è anche la soda" gli rispondo con aria compiaciuta. Lui sorride.
Non faccio in tempo ad appoggiare il cibo sul tavolo che si sentono degli spari in lontananza, JohnnyLie mi guarda e grida: "Senti, stanno sparando: corri che andiamo a vedere!"
"Calma!", gli rispondo, "Se fuori sparano non mi sembra molto salutare uscire per vedere cosa accade, anzi, sarebbe meglio nascondersi in un luogo più sicuro" gli ribadisco allontanandomi dalla finestra.
"Ma no Carlo, non ti preoccupare, sarà sicuramente Rambo che spara a Crocco".
Mi afferra un braccio e mi trascina fuori con lui, "Corri, andiamo a vedere, forse questa volta lo ha beccato"
Il prato dietro la Compagnia è a tratti allagato, siamo praticamente in una palude e camminiamo nel fango fino alle caviglie.
Rambo e TeraByte sono in piedi di fianco alla mobil-home di MagicGlue che in ginocchio davanti alla casa con le braccia alzate impreca in tutte le lingue del mondo contro Crocco che gli ha mangiato una parte della scala del portico.
TeraByte è bianco come un cencio e tiene tra le mani ha una piccola canna da pesca con la lenza tutta ingarbugliata e un retino con tre grossi pesci gatto.
Respira a fatica mentre Rambo cerca di consolarlo soffiando nella canna della pistola che infila poi nella fondina del cinturone facendola roteare tra le dita come avrebbe fatto John Waine in una delle sue migliori interpretazioni.
In quel momento da dietro la fabbrica arrivano correndo nel fango vestiti in doppio petto RockyI e RockyII armati con due grossi fucili.
Lo stomaco ora non mi dà più fastidio, non può più darmi fastidio; per lo spavento credo mi sia caduto poco più indietro nel prato fangoso mentre JohnnyLie mi trascinava correndo.
Io sarei venuto fino a qui per verificare un sistema di controllo con problemi di collegamento e magari per mangiare anche qualche pomodoro verde fritto e sentire del buon jazz, non immaginavo di ritrovarmi nel bel mezzo della guerra di secessione.
MagicGlue ora è salito sul portico, si china con le mani tra i capelli davanti a quello che rimane della scaletta morsicata da Crocco e continua ad imprecare a bassa voce delle strane maledizioni in tutte le lingue del mondo.
Guardo Rambo con aria incuriosita e questi mi sorride, "niente, nessun problema" afferma con aria sicura rivolgendosi al gruppo di persone che sono accorse: "TeraByte stava pescando quando Crocco ha deciso di voler fare colazione con i suoi pesci gatto, lui è quindi scappato nella casa di MagicGlue e così Crocco in mancanza di meglio ha fatto colazione con la scaletta del portico ... il resto lo potete immaginare.
Mi rivolgo a RockyII e gli chiedo: "ok, ma chi è Crocco?", questi guarda RockyI, gli dà un pugno sulla spalla e in coppia scoppiano a ridere.
Li osservo con stupore mentre Rambo mi risponde:" Crocco è Crocco", mi afferra per un braccio e mi invita a seguirlo dietro la casa di MagicGlue.
Lo spettacolo è a dir poco incredibile, la palude dietro alla casa si trasforma in un bellissimo lago con tanto di pontile dove ci sono ancora gli attrezzi da pesca di TeraByte.
Nel bel mezzo del lago un isolotto, e tra le canne ecco Crocco, pacificamente spaparanzato sulla sabbia della battigia un enorme coccodrillo di circa 4 metri e mezzo di lunghezza sembra riposare al sole.
Mi rivolgo a Rambo e gli chiedo: "ma non è pericoloso rimanere qui a pochi metri da un coccodrillo?"
Lui mi risponde con aria sicura: "no, e perché mai?” lo guardo stupito e lui prosegue: "in fondo non fa male a nessuno, diventa cattivo solo quando ha fame"
"E voi come fate a regolarvi? Come fate a sapere quando a fame?"
"Ah, Carlo, questo è semplice: Crocco ha sempre fame".
Ci avviamo finalmente tutti verso la sala riunioni saltellando di pozzanghera in pozzanghera mentre MagicGlue è rimasto a lavorare al suo portico,si sentono in lontanaza i colpi del martello sul legno interrotti da imprecazioni irripetibili.
TeraByte ora sta un poco meglio, essere inseguito da un coccodrillo affamato non deve essere stata una prova da poco; anche se non comprendo cosa ci facesse quest’uomo a pescare pesci gatti in una palude infestata dai coccodrilli in orario di lavoro.
Vivere in America mi ha insegnato a soprassedere nel cercare di capire alcuni comportamenti locali, ma questo credo sia troppo anche per un americano.
Indossato l'elmetto e gli occhiali di sicurezza raccolgo gli stick di carne secca, la lattina di soda oramai calda, e zainetto in spalla ci rechiamo nel cuore dell’impianto per cercare di capire cosa non funzioni nel sistema di controllo remoto appena installato.
Ci avviciniamo alla linea dove ci aspetta MagicGlue con il suo zaino a corredo, ma come ha fatto?
Non lo abbiamo visto passare.
“Hey MagicGlue, ma come hai fatto? Ti abbiamo lasciato poco fa mentre riparavi il tuo porticato?”
“Ah quello, si si, lo ho già finito. Ora sono qui con voi per verificare la connessione remota”
Già finito? Non indago oltre, sono curioso di risolvere questo problema di comunicazione.
“Ok JohnnyLie, riusciamo ad appoggiarci da qualche parte con un PC per testare il sistema di controllo remoto?”
“Non ti preoccupare Carlo, MagicGlue sta preparando il tutto”
Non faccio in tempo a levarmi lo zainetto dalla spalla che mi viene fatto cenno di spostarmi, MagicGlue sta guidando un enorme carrello elevatore con il quale trasporta una tavolo e alcune sedie. Questa si chiama efficienza.
In alcuni attimi ha arredato una scrivania con quattro sedie a lato del quadro elettrico principale della linea che è stato aperto e messo in sicurezza con una serie di paletti e relative catene gialle e nere tutto intorno.
Mi siedo dinnanzi al PC con a lato JohnnyLie e TeraByte che sembra finalmente essersi ripreso dallo spavento.
Accedo ad internet mediante un hot spot con il telefono portatile e, aperto un canale VPN, mi collego al sistema di controllo remoto e quindi al PLC che governa la linea.
Eseguo alcuni test e tutto mi sembra normale.
MagicGlue che nel frattempo si è arrampicato sul quadro di testa della linea, zaino in spalla sta smontando la colonnina di segnalazione luminosa e armeggia con il modulo della sirena.
Volgo lo sguardo alla mia sinistra verso JohnnyLie, questo alza le spalle e mi dice: “Cosa vuoi farci Carlo, non riesce a stare fermo”
Mi volto verso TeraByte e anche lui ribadisce: “Si si,non riesce proprio a stare fermo”“
Ok, lasciamo MagicGlue alle sue faccende: "vediamo di capire cosa succede invece a questo controllo: io ora sono collegato e non sembrano esserci problemi di sorta; sapreste indicarmi se le interruzioni che lamentate possono essere ricondotte a qualche evento esterno?”
“No Carlo, non mi pare”, mi risponde TeraByte.
JohnnyLie ci ha abbandonato ed anche lui si è arrampicato sul quadro elettrico con MagicGlue.
“Ok”, gli rispondo, “Io avrei in programma anche di eseguire alcuni aggiornamenti al software del sistema: alcune funzionalità di reporting che mi aveva chiesto RockyII; proporrei di eseguire questi aggiornamenti adesso in connessione remota, così potremmo verificare allo stesso tempo la bontà della connessione”
TeraByte fa un cenno di approvazione abbassando il capo, procedo quindi con l’aggiornamento, la linea è in funzione e questo non dovrebbe essere un problema.
"Se dovesse cadere la comunicazione potremmo comunque collegarci in locale".
Incomincio a compilare le modifiche e quindi a scaricarle nel sistema anche se la connessione remota con il telefono portatile non è delle migliori; ecco, tutto è pronto, mi volto verso TeraByte e questi acconsente: “Go”.
MagicGlue e JohnnyLie sono ancora arrampicati sul quadro elettrico e ora, dopo la colonnina di segnalazione, stanno manovrando anche su una canalina sospesa al muro sopra il quadro elettrico da dove cadono una cascata di cavi.
Ci sono voluti quasi quatto minuti per l’upload delle modifiche, tutto sembra essere andato per il meglio.
Sempre da remoto mi collego al loro server per verificare che la modifica apportata funzioni correttamente ed ecco i file di logger appena generati.
Tutto sembra funzionare correttamente.
MagicGlue ha intanto estratto dal suo zaino una confezione formato famiglia di enormi fascette di plastica e sta cercando di domare la cascata di cavi che oramai sono quasi completamente esterni alla canalina che li conteneva, mentre JohnnyLie sceso dal quadro con un gran balzo si sta allontanando a gran velocità.
MagicGlue da sopra il quadro grida: “Hey Carlo, è tutto ok?”, "si, qui è tutto ok; tu invece cosa ci fai arrampicato li in cima?”
“Lascia stare, mi sono arrampicato per sostituire un led della colonnina di segnalazione, ma il mio capo mi ha interrotto dicendomi che non poteva essere il led ma sicuramente un problema di cablaggio: è salito, ha aperto la canalina e adesso se ne è andato … (prosegue una raffica di parolacce in tutte le lingue del mondo, irripetibili in questa fascia oraria) ….”
In quell’istante TeraByte mi afferra il braccio e grida: “i miei pesci gatto!”, si alza in piedi di scatto e si dilegua di corsa.
Guardo MagicGlue che si è seduto con le gambe a penzoloni dal quadro e sta masticando uno stick di carne secca che ha estratto dallo zaino, finisce di masticare il boccone e grida: “Carlo, bisogna avere pazienza, molta pazienza”.
Con un morso strappo un lembo della confezione di Slim Jim, estraggo lo stick dalla confezione e gli do un morso.
Siamo rimasti soli, io seduto alla scrivania e MagicGlue seduto sopra il quadro a mangiare carne secca e a bere soda calda; gli altri sono tutti scomparsi.
Decido di mio di eseguire ulteriori test per “stressare” la comunicazione remota, apro un paio di finestre di Watch e perché no, anche una finestra di Trace per generare così un po' di traffico dati. Tutto continua a funzionare senza alcun problema.
Richiudo il sacchetto con lo stick di carne secca appena morsicato e lo ripongo nello zaino ed ecco arrivare RockyII con una nuova confezione di Slim Jim in mano, me la porge insieme ad una soda ghiacciata e mi dice: “Tieni Carlo, so che oggi non hai pranzato, manda giù qualcosa”.
Non voglio sembrare scortese, aspetto che si giri e in pieno stile Fantozziano sostituisco lo stick di carne secca con quello appena morsicato dallo zaino facendo finta di masticare.
Sarà una giornata moolto lunga.
Sono oramai le 20, sono stanco, affamato e abbandonato a me stesso.
La linea è in produzione e la connessione remota continua a funzionare: il logger continua a salvare i dati per gli eventi programmati, la finestra di watch continua a mostrare i valori delle variabili selezionate e la finestra di Trace continua a visualizzare grafici che nessuno osserva; e per fortuna il contratto telefonico dati è di tipo flat altrimenti a quest’ora sarei sull’orlo del fallimento.
MagicGlue è seduto sul tetto del quadro elettrico, ha finalmente richiuso la canalina sospesa con la quale ha finito di litigare e, rimontata la colonnina di segnalazione, ora sta sorseggiando una lattina di soda che ha estratto dallo zaino, ogni tanto alza lo sguardo e grida: “Hei Carlo, it’s ok?” e io puntualmente rispondo annuendo con il capo e alzando il pollice della mano verso l’alto.
Per il resto non c’è più nessuno a parte gli operatori che seguono diligentemente i processi di produzione.
Ho fame, chiamo MagicGlue e gli indico l’orologio facendogli cenno con le mani ad indicare che si è fatto tardi e non c’è più nessuno.
Lui non mi risponde, infila la lattina di soda oramai vuota nello zaino e con un salto degno di un Ninja balza giù dal quadro elettrico e si allontana a passo spedito.
Ecco, siamo a posto, ora se ne è andato pure lui, la fame mi assale e non resisto: prendo dallo zainetto lo stick di carne secca e gli do un altro morso.
Slim Jime e una lattina di soda oramai calda, altro che pomodori verdi fritti e
birra gelata.
Eccoli di ritorno finalmente, la truppa è al completo: RockyI e RockyII arrivano di gran passo e a seguire implotonati in file di due MagicGlue con JohnnyLiee TeraByte con Rambo.
RockyI si siede al mio fianco masticando vistosamente del tabacco, si appoggia alla scrivania e mi chiede: “Allora Carlo, sei riuscito a capire qual è il problema?”.
“No”, gli rispondo con non poca delusione, purtroppo da quando ci siamo collegati la comunicazione non è mai caduta, ho aggiornato da remoto il sistema aggiungendo le funzionalità di logger che avete richiesto e da allora sono collegato e sto leggendo dei dati ma non ho rilevato alcuna problematica di connessione”
RockyI volge lo sguardo verso suo fratello RockyII e tutti e due guardano JohnnyLie con fare interrogativo.
Questi si rivolge immediatamente a TeraByte: “Dimmi, ma non avevi riscontrato delle anomalie?” “Si” risponde TeraByte con un filo di voce e rivolgendosi a MagicGlue gli dice: “Certo che abbiamo riscontrato delle anomalie, MagicGlue mi ha coinvolto proprio per questo”
MagicGlue che era intento a sistemare gli spallacci del suo enorme zaino, sentitosi nominare alza di colpo lo sguardo e mi dice: “Essì Carlo, la comunicazione va e viene”.
“Ok MagicGlue, tu mi dici che la comunicazione va e viene, ma siete riusciti a correlare questo malfunzionamento con un evento esterno o con un momento preciso della giornata?”
“No Carlo, con un evento esterno proprio no, e neppure con un orario preciso, o forse no”
“Cosa intendi dire con: “O forse no?”
“Beh vedi”, mi risponde TeraByte, in realtà pensandoci bene succede dopo che hai fatto i test per una intera giornata e decidi di andare a casa”
RockyII guarda suo fratello RockyI con aria stupita, mi guardano con fare interrogativo e io alzo le spalle allargando leggermente le braccia ad indicare che ne so meno di loro.
“Ok Terabyte, aiutami a capire meglio: riesci a dirmi a che ora decidi di andare a casa?”
“Beh, dipende, a volte anche tardi, magari prima faccio un salto sul pontile a pescare un pesce gatto per la cena ma poi c’è Crocco che spesso me lo impedisce”.
Questo mi fa andare ai matti, guardo con aria interrogativa i due fratelli RockyI e RockyII e questi rispondono al mio sguardo alzando le spalle e allargando leggermente le braccia come con un cenno di resa.
Osservo TeraByte che mi guarda stupito probabilmente chiedendosi il perché di tanta curiosità, cerco con lo sguardo MagicGlue ma questi si è allontanato dal gruppo, e con una grossa pinza probabilmente estratta dal suo zaino si è messo a smontare una delle aste di chiusura delle antine del quadro elettrico.
Mi volto a cercare allora JohnnyLie ma è sparito, missing in action.
Faccio un profondo respiro e mi rivolgo nuovamente a TeraByte: “Ti prego, aiutami a capire, cosa fai esattamente quando termini i test prima di andare a casa o a pescare … si insomma prima di allontanarti dal quadro?”
“Ah”, grida TeraByte avvicinandosi al quadro e scansando a lato MagicGlue che rimane in piedi con la pinza in mano leggermente allibito.
“Questo è semplice, stacco il PC e poi così, chiudo il quadro e me ne vado via”.
Con un ampio gesto delle braccia avvicina le ante del quadro elettrico e le chiude ruotando e abbassando la maniglia nella posizione di chiusura.
Cerco con lo sguardo i fratelli Rocky e con la coda dell’occhio vedo comparire una finestra di pop up sullo schermo del mio computer ad indicare la mancanza di comunicazione con il PLC collegato.
“Fermi tutti” grido a gran voce mentre mi avvicino al quadro, sposto TeraByte che mi osserva come se fossi impazzito e apro nuovamente la porte del quadro.
Osservo il sistema di connessione remoto ed è acceso, i led delle porte Ethernet che lampeggiano velocemente mentre il led della connessione Internet è spento.
Mi avvicino per vedere meglio ed eccolo accendersi di un verde intenso. Mi sposto quindi verso il PC e ripristino la condizione di monitor, il sistema riprende a comunicare.
Mi volto verso i miei compagni e sono lì, tutti in fila, RockyII, RockyI, TeraByte e MagicGlue con la sua pinza in mano che mi osservano sempre più incuriositi.
Non mi importa, mi volto verso il quadro elettrico e decido di chiudere le ante lentamente una alla volta, avvicino l’anta verso la posizione di chiusura e infilo la testa del quadro per vedere cosa avviene all’interno.
L’anta è quasi chiusa, raggiunto il micro-switch che comanda le lampade di illuminazione del quadro queste si spengono e nel buio del quadro elettrico non riesco a vedere alcun led illuminato sul sistema di comunicazione che si è spento.
Riapro quindi l’anta, le luci si accendono e il sistema riprende a funzionare.
Spalanco completamente l’anta e mi volto verso i miei compagni, li osservo con aria compiaciuta e appoggio il dito micro-switch delle lampade: lo premo, le luci si spengono e il sistema di comunicazione remoto si spegne, lo rilascio le luci si accendono e il sistema si riavvia.
RockyII sembra farsi coraggio e mi chiede: “E quindi Carlo, cosa c’è che non va nelle luci del quadro?”
“No RockyII, non sono le luci del quadro che mi interessano”, ripeto l’operazione con il dito sul micro-swicth e gli chiedo: “Noti nulla di strano?”
“No”, mi risponde allibito.
“Allora, nessuno di voi nota qualcosa di strano?”
“Si”, mi risponde TeraByte con aria soddisfatta, “Le luci si spengono e poi si riaccendono”
“Ok, ma non vedete che anche il sistema di controllo remoto si spegne e si riaccende e con le luci?”
Si avvicinano per osservare meglio e ripeto l’operazione premendo il micro-switch e rivolgendomi a TeraByte che per vedere meglio si è accovacciato davanti al quadro: “E’ come se il sistema di controllo fosse stato alimentato con la tensione che alimenta le lampade”
“Ah si, mi risponde MagicGlue, per forza che è così; l'ho collegato con le lampade perché non trovavo una presa disponibile per l’alimentatore e allora per l'alimentazione ho utilizzato gli stessi morsetti”.
Mi siedo esausto sulla sedia davanti al computer soddisfatto di aver risolto l’arcano quando TeraByte mi chiede: “Ok Carlo, quando chiudo le ante del quadro si spengono le luci e con loro il sistema di comunicazione, ma perché la comunicazione si interrompe, non ne ha motivo?”
Non ce la posso fare, adesso mi alzo e gli tiro una testata; conto fino a 10, faccio un profondo respiro, mi alzo dalla sedia e gli spiego: “vedi TeraByte, la connessione esterna avviene attraverso una canale VPN che accede al sistema di controllo remoto che si occupa di rendere visibili il device ad esso collegato sulla rete”.
“Ah!” mi risponde con un grido, “adesso ho capito: è come se stacchi la spina ad un computer, se è spento questo non funziona!”.
Si volta compiaciuto verso i suoi capi e spiega loro: “ma è chiaro, come fate a non capire? E' come un computer: se gli stacchi la spina questo mica si accende”.
Se gli stacchi la spina questo mica si accende, voglio morire.
“Ah perfetto”, grida RockyII dandomi una pacca sulla spalla procurandomi così una lesione permanente alla clavicola, “Adesso possiamo finalmente andare a cena”.
I Fried Green Tomatoes non sono probabilmente come quelli del Wistle Stop Cafè di Fannie Flagg, ma sono comunque molto buoni anche se i miei compagni sembravano parecchio basiti quando ho ordinato dei pomodori fritti per cena preferendoli al famosissimo Fried Cathfish dell’Alabama. La birra è buona e anche l’orchestrina jazz non è affatto male, dopotutto non è stata una cattiva giornata, lunga magari ma non così terribile.
Day 2nd, morning: "Azzalùt cunt’i ball e tùtt"
Secondo giorno, mattino: "Vi saluto con affetto"
Sono solo le nove del mattino ed ho già finito il mio lavoro.
MagicGlue nella notte ha collegato correttamente l’alimentazione del sistema di controllo remoto e stamattina ho validato con i fratelli Rocky le modifiche apportate al software per le nuove funzionalità di logger; ora sono pronto per ritornare a casa.
Il Finale
“Grazie Carlo per la tua disponibilità e grazie per la tua pazienza, fai buon viaggio”
“Di nulla RockyII, abbi cura di te e salutami anche tuo fratello, non l’ho ancora incontrato stamane”
“Ah, nessun problema, se passi dal retro lo potrai salutare di persona, credo sia sul pontile con TeraByte”
"Ok, passerò dal retro per un saluto”
MagicGlue sta ricoprendo la scala del portico della sua mobil-home con alcune lamiere di metallo, poco più in là sul pontile ci sono TeraByte con la sua canna da pesca e al suo fianco RockyI con un fucile in spalla che vigila masticando tabacco.
Sull’isolotto in mezzo allo stagno c’è Crocco spaparanzato al sole.
“Ok signori, io vi saluto; si è fatta l’ora di ritornare a casa”
“Ah Carlo, grazie ancora per il tuo aiuto, ci si vede alla prossima”.
“Carlo, se li vuoi puoi prendere con te un paio di pesci gatto per la cena”
“Troppo gentile, ti ringrazio ma non avrei dove metterli; il viaggio sarà molto lungo” “Ciao, un saluto a tutti, alla prossima”
Passando rivolgo un cenno di saluto con la mano anche a MagicGlue che ricambia con la mano alzata mentre con l’altra continua imperterrito a piantare chiodi sulla sua nuova scala.
Butto lo zainetto sul sedile posteriore dell’auto e da una tasca laterale fuoriescono un mazzetto di stick di carne secca che si spargono sul sedile; vedi che anche di questo viaggio mi è rimasto qualcosa.
Mi metto così in auto e mi avvio verso l'uscita che ha già la sbarra alzata perché contemporaneamente sta arrivando Rambo; abbasso il vetro del finestrino per un saluto e mi accosto alla sua automobile.
“Ciao Carlo, sei già di ritorno?”
“Si Rambo, è ora che io vada, è un viaggio lungo e non vorrei arrivare tardi”
“Si, fai bene, se vuoi ti scorto per un pezzo di strada”
“No no, grazie, non ti disturbare, non è il caso; grazie è, grazie comunque, stammi bene”.
“Ciao, Buon viaggio”.
L’autostrada sembra interminabile, se penso ancora a TeraByte sorrido: “ma è chiaro, è come un computer: se gli stacchi la spina questo mica si accende”.
Alla radio trasmettono una bellissima canzone di Lynyrd Skynyrd.
Big wheels keep on turning,
carry me home to see my kin
singing songs about the southland.
I miss ole bamy once again and I think it's a sin.
Well, I heard Mister Young sing about her.
Well, I heard ole Neil put her down.
Well, I hope Neil Young will remember
a southern man don't need him around anyhow.
Sweet home Alabama where the skies are so blue.
Sweet home Alabama, Lord, I'm coming home to you.''
L'immagine di copertina è stata realizzata utilizzando un personaggio di Charles Schulz della famiglia dei PEANUTS